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Aria pulita


La necessità di un rapporto stretto arte-vita, maturatasi in me come esigenza, lentamente, durante gli anni della Resistenza, s'è sviluppata poi come fatto determinante negli anni che ne sono seguiti.

Perciò la Resistenza per me ha significato e significa impulso ad una chiarificazione che serva ad uno scopo.

È lo stesso scopo per cui si sono impegnate e continuano ad impegnarsi migliaia di persone: aria pulita, libertà, fine dei soprusi, fine della corruzione.

Resistenza significa dunque per me continuare la lotta per l'affermazione di un linguaggio umano, comprensibile, che serva a chiarire i problemi, ad aiutare quelle persone che hanno lottato e lottano come me per la realizzazione delle loro speranze, a esaltare quanto c'è di positivo nella vita, a denunciare quanto vi è di negativo. La resistenza deve continuare.

Nell'aria in giro che tira, da controriforma, con censure, coercizioni, vita dura, assorbimenti indiretti, franamenti alla base, come un martello che batte e scandisce, mi impegno: «Sarò chiaro nei miei propositi di arte-engagée. Sarò deciso nei miei propositi di arte-engagée. Chiaro e deciso perché senza chiarezza e decisione, in momenti come questi che vanno sempre più peggiorando, di forte pressione laterale, necessariamente e rapidamente ci si trova schiacciati.

Perciò via quell'Aventino della lotta culturale che è il generico tuffarsi nella vita con tutte le appendici di vaghezza e comodità, via quell'Aventino della lotta culturale che è la genericità dell'espressione con la generica deformazione dell'immagine e le aperture a prossime rilassatezze.

La pressione laterale sa ingoiare altro che immersione nella vita, accentuazione dell'immagine e poesia. Si ferma soltanto davanti alle formulazioni chiare, perentorie, dirette».

Armando Pizzinato

(in «Realismo», numero speciale dedicato alla Resistenza, n. 2, marzo-aprile 1955, p. 34)


 

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